I formaggi italiani riscuotono grande successo in tutto il mondo: la Svizzera, in proporzione alla superficie e al numero di abitanti, è il paese al mondo che acquista più formaggio italiano. I francesi amano molto la nostra mozzarella e il gorgonzola, mentre i tedeschi preferiscono i nostri formaggi duri: Grana Padano e Parmigiano Reggiano, il Pecorino Romano invece spopola negli USA. Il valore dell’export di formaggi italiani ha raggiunto il +92% grazie alla qualità e all’attenzione con le quali le aziende italiane realizzano questi prodotti. L’Italia è il quarto esportatore europeo di formaggi dopo Germania, Olanda e Francia: quello che rende il nostro paese più competitivo rispetto ad altri è la leadership di prezzo sul mercato dei formaggi che l’Italia detiene. 

Perché esportare formaggi italiani?

Decidere di ampliare i propri mercati all’estero e iniziare un processo di internazionalizzazione rappresenta una grande opportunità di crescita per l’azienda italiana produttrice che intende iniziare questo percorso. Il Made in Italy è percepito all’estero come garanzia di gusto e qualità e i numeri parlano chiaro: i formaggi italiani sono molto apprezzati oltre confine e vengono ampiamente richiesti. Anzi, piacciono così tanto che i plagi e i tarocchi sono ormai piuttosto frequenti, dal parmesao brasiliano al reggianito argentino fino al parmesan, canadese e australiano e statunitense. 

Quali formaggi sono i più richiesti all’estero?

Il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano rappresentano il 21% del totale esportato. La Francia è il paese dove il Parmigiano Reggiano viene maggiormente esportato (9800 tonnellate nel 2018), a seguire la Germania (9460 tonnellate), poi Stati Uniti (6163 tonnellate) e Canada (2380 tonnellate). Tra i formaggi duri, come anticipato, viene apprezzato molto oltre confine, anche il Pecorino Romano, con circa 22 000 tonnellate esportate nel 2018 (aumento di circa il 23% rispetto all’anno precedente) in USA, Francia, Germania, Gran Bretagna e Paesi Bassi. Oltre ai formaggi a pasta dura, all’estero viene molto apprezzato anche il gorgonzola, grazie al suo gusto leggermente piccante, con circa 20 000 tonnellate esportate nel 2018 principalmente in Germania, Francia, Gran Bretagna, Spagna e Svizzera. Per ultima, ma non per importanza, la mozzarella, molto apprezzata in Gran Bretagna, Francia, Svizzera, Belgio e Germania con circa 100 000 tonnellate esportate nel 2018.

Come esportare formaggi italiani all’estero?

Il mercato estero può offrire tante opportunità di crescita economica alle aziende italiane, anche alle PMI. Vendere all’estero richiede molte competenze, sia interne che esterne all’azienda, in merito alle diverse regolamentazioni nazionali ad esempio. Il primo passo da compiere è decidere in quali paesi si intende esportare il proprio prodotto e per farlo è fondamentale prestare attenzione alla negoziazione degli accordi contrattuali, alla conformità del prodotto alle normative vigenti nel paese estero e alle procedure necessarie all’importazione: per questo eseguire un’attenta analisi di mercato è fondamentale. 

Prima ancora di trovare importatori o distributori interessati al nostro prodotto è necessario verificare di avere tutte le carte in regola per il mercato in cui vogliamo distribuire il nostro formaggio, tenendo conto delle norme a tutela della sicurezza, dell’igiene e del diritto all’informazione alimentare. Un’attenta analisi di mercato farà emergere come il prodotto è percepito sul mercato di destinazione e che tipologia di concorrenza l’azienda italiana incontrerà. 

Una volta delineata la situazione generale, si potrà passare alla ricerca effettiva di possibili importatori. A questa fase sarà necessario dedicare un bel pò di tempo ed energie. Non basterà infatti avere dei nomi, ma sarà necessario creare un database di potenziali clienti effettivamente interessati al prodotto. Per farlo, il formaggio in questione dovrà essere pubblicizzato e sponsorizzato attraverso specifici canali, anche social, per suscitare interesse e curiosità che spingano il distributore/importatore ad un contatto con la nostra azienda. 

Se la fase della ricerca di contatti richiede tempo ed energie, quella successiva non è da meno. Una volta innescato l’interesse nell’importatore estero, sarà necessario iniziare una trattava economica finalizzata alla conclusione di un ordine. In questa fase potrebbe essere necessario incontrare personalmente il referente estero, tenendo conto ovviamente dell’ostacolo della lingua. Le incomprensioni possono nascere in un attimo e in un attimo un contratto può andare in fumo. È indispensabile quindi affidarsi ad una persona che sappia con grande dimestichezza la lingua del paese estero e sappia valorizzare con i giusti termini il nostro prodotto. 

La trattativa commerciale, deve tenere conto, oltre che del prezzo, anche dei documenti doganali necessari, della logistica e del supporto post vendita. L’azienda italiana che intende esportare i propri prodotti all’estero deve infatti avere le giuste conoscenze anche in termini di trasporti, soprattutto se si tratta di formaggi freschi. Vendere all’estero può essere una grande opportunità economica e di crescita aziendale, ma solo se fatta nel modo giusto: se si inizia un processo di internazionalizzazione senza esperti del settore al fianco, purtroppo spesso si cade in gravi errori che portano ad una perdita di risorse.

Se sei un’azienda italiana produttrice di formaggio, interessata a vendere i tuoi prodotti all’estero, contattaci subito. La nostra società vanta al suo interno export e marketing advisor che potranno supportarti dall’inizio alla fine del processo, grazie alle loro competenze e conoscenze del mercato internazionale.