Il caffè italiano è uno dei simboli più amati del made in Italy, ma cosa lo rende tanto apprezzato nel mondo? La bontà del caffè italiano deriva principalmente dalla tostatura dei chicchi e dalla loro macinazione. Il processo di tostatura sprigiona tutto l’aroma del caffè e lo rende pronto per essere utilizzato nelle macchinette espresso o nella moka. La tostatura è un momento molto importante perché il livello di cottura dei chicchi determina l’aroma finale: per evitare di ottenere un caffè acido e con retrogusto poco piacevole è necessario eseguirla con grande precisione. La tostatura italiana è ancora oggi un’eccellenza nel mondo, una vera e propria arte tramandata dai torrefattori italiani di generazione in generazione. La bontà del caffè italiano è determinato anche dalla macinazione: il caffè da moka ha una finezza maggiore rispetto a quello per macchina espresso che richiede una grana più grossa. 

Dove vendere caffè all’estero?

Il settore del caffè torrefatto italiano ha goduto di una finestra positiva negli ultimi anni grazie alle vendite all’estero. Piccoli produttori hanno registrato crescite ben superiori al 10%, ma vediamo insieme dove esportare caffè all’estero. La Svizzera, con circa 2 mld di euro di caffè venduta all’estero occupa la prima posizione fra le nazioni esportatrici, mentre l’Italia con 1,4 mld di euro si posiziona al secondo posto al pari con la Germania. Il mercato di riferimento rimane comunque l’Europa con circa 1 mld di export. 

A seguire, ma ben distanti, troviamo America e Asia con circa 112 mln di export. Fra i paesi meno avvezzi al consumo di caffè italiano troviamo la Cina con un import di soli 15 mln di euro (-16% rispetto all’anno precedente). Per trovare opportunità crescenti per l’esportazione di caffè, le aree più interessanti sono Africa (+22%) e il Medio Oriente (+9%). Parlando di singoli mercati, quelli che hanno registrato crescite importanti e volumi di importazione superiori a 20 mln sono la Grecia (70 mln di import dall’Italia e crescita del 20%), la Russia (58 mln, +16%), la Polonia, la Repubblica Ceca, la Bulgaria e Israele. In generale l’Est Europa e il bacino del Mediterraneo sono le aree di maggiore interesse per i produttori di caffè italiano. 

In grani o macinato?

Il caffè in grani è molto apprezzato dagli amanti del gusto retrò, ma necessita obbligatoriamente di un macinacaffè (non così diffuso all’estero): esistono quelli manuali a manovella oppure quelli più moderni elettrici che non necessitano di alcuno sforzo fisico. Chi acquista caffè in grani generalmente dispone di macchinette che hanno la funzione di macinatura incorporata in cui è sufficiente premere un bottone per avere macinatura e caffè in pochi attimi. Macinare il caffè appena prima di prepararlo garantisce un gusto ed un aroma unico, tuttavia è molto importante la conservazione e la tipologia di macinatura che non deve essere né troppo fine né troppo grossolana. 

Il caffè macinato incontra invece le esigenze di praticità e rapidità sempre più diffuse al giorno d’oggi. Le tipologie di caffè già macinato sono moltissime, ideali per soddisfare qualsiasi gusto e preferenza e per essere utilizzato anche sotto forma di cialde o capsule. Anche un caffè macinato è in grado di regalare ottimi espressi intensi e aromatici, oltre ad evitare di compromettere il sapore del caffè se la macinatura non viene eseguita correttamente o la pulizia del macinacaffè non è ottimale. 

Cosa è necessario sapere prima di vendere all’estero? 

Per iniziare a vendere all’estero, come primo step, è necessario partire da un’analisi di mercato per valutare il mercato di destinazione in cui si intende esportare e la concorrenza. È necessario conoscere molto bene, oltre al prodotto che si vuole vendere, anche come questo venga percepito dai consumatori finali, studiando il mercato globale e isolando così i mercati più appetibili. Da non trascurare anche la concorrenza locale e internazionale che ci si troverà ad affrontare. 

Una volta deciso il paese estero dove si vuole vendere, sarà necessario definire le azioni commerciali necessarie per lo sviluppo del mercato estero e mettere in atto strategie di web marketing e lead generation predisponendo e revisionando il materiale informativo e promozionale dell’azienda. Il cartaceo però non basta, il mondo di oggi si muove per la maggior parte attraverso la rete, sarà quindi indispensabile creare campagne marketing in lingua, avvalendosi anche dell’utilizzo dei social network oltre che campagne PPC su Google Ads, mail marketing, newsletter, etc.

Infine, si dovranno mettere in atto attività mirate all’aumento delle vendite e finalizzare agli ordini, stipulando accordi commerciali con partner locali e assicurando supporto logistico nel caso in cui il cliente ne facesse richiesta. È consigliabile inoltre continuare le attività di analisi per verificare l’andamento del prodotto sul mercato estero e attuare eventuali cambiamenti migliorativi. Da non dimenticare il servizio di post vendita e cross selling da attira con l’obiettivo di aumentare le referenze da portare sul mercato estero. 

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