Prodotto italiano d’eccellenza, frutto di una lunga tradizione tramandata per secoli, il Prosciutto di Parma è protetto da un consorzio che ne garantisce la qualità, l’autenticità e il rispetto degli stadi di produzione. Il Prosciutto di Parma è uno dei prodotti più rappresentativi del Made in Italy e più apprezzati e conosciuti al mondo. Ma perché è così speciale? 

La passione per un lavoro antico 

Il Prosciutto di Parma è buono, sano e genuino: da sempre nella sua produzione, non si utilizzano né conservanti, né additivi per un risultato gustoso e completamente naturale. Alla coscia di maiale e al sale con cui viene realizzato, si aggiungono solamente il tempo e il profumo delle colline parmensi. L’unicità del Prosciutto di Parma è dovuta anche all’area estremamente limitata della provincia di Parma in cui viene prodotto, l’unica ad avere le condizioni climatiche ideali per la stagionatura naturale che gli dona la sua inconfondibile dolcezza. 

Un prodotto DOP estremamente controllato, legato ad un rigido iter produttivo che si conclude con la corona ducale impressa a fuoco. Il Prosciutto di Parma racchiude in sé la passione per le antiche tradizioni tramandate di generazione in generazione, l’equilibrio dei profumi e dei sapori di una terra ricca e generosa, oltre alla qualità e all’attenzione nella scelta della materia prima impiegata. Il Prosciutto di Parma unisce alla grande palatabilità e alla sua famosa dolcezza, un alto valore nutrizionale. Pochi grassi, molti sali minerali e vitamine, oltre a proteine facilmente digeribili che rendono il prosciutto un alimento adatto a tutti, di assoluta eccellenza. 

L’insieme dei fattori geografici, umani e naturali influisce sulla qualità e sulle caratteristiche tipiche del prodotto che lo differenzia dagli altri prosciutti crudi. I modi per gustare il Prosciutto di Parma sono infiniti: in cucina oggigiorno, ci si sbizzarrisce sempre di più creando piatti nuovi o reinventando vecchie ricette. È importante inoltre che il consumatore, soprattutto all’estero, sia consapevole della qualità e della tradizione che un prodotto come questo porta con sé da decenni. Per noi italiani è quasi scontato l’utilizzo e il consumo di affettati, ma non è altrettanto scontato in tantissimi altri Paesi. Il modo più semplice per gustare il Prosciutto di Parma è di servirlo come antipasto (insieme ad altri salumi tipici), formaggi e sottoli o come aperitivo avvolto su grissini.

L’export sorride

Da Sydney a New York, non manca mai nei menu dei migliori ristoranti. Negli ultimi dieci anni, del resto, ha quasi raddoppiato le vendite a livello internazionale, portandole al 30% della produzione complessiva. I mercati esteri negli ultimi anni hanno assorbito circa 2,6 milioni di prosciutti con la corona, segnando un incremento di 88 mila pezzi, pari al 3,5%, per un fatturato di 250 milioni di euro. 

Gli Stati Uniti hanno confermato il loro ruolo di primo Paese importatore, con un aumento dei volumi pari al 12,5%, davanti alla Germania, rimasta pressoché stabile. Al terzo posto c’è il mercato francese, che cresce del 3,5% con un totale di 436 mila prosciutti, mentre la Gran Bretagna registra un avanzamento di quattro punti percentuali. Le performance migliori sono però quelle che arrivano dai Paesi dell’Est europeo, diventati ormai uno sbocco importante e con prospettive di ulteriore espansione. Supera quota 100 mila prosciutti il Giappone e si avvicina velocemente a questo traguardo anche l’Australia, dove l’aumento è stato di otto punti. Ottime notizie giungono pure dalla Cina, non tanto per i volumi, ma piuttosto per l’evoluzione favorevole dello scenario, molto più ricettivo e aperto verso il prodotto. Prosegue inoltre anche il trend positivo del Parma preaffettato, che avanza del 2% con una quota di ben il 58% esportata nel mercato comunitario.

Come vendere Prosciutto di Parma all’estero? 

In primo luogo è necessario valutare attentamente il mercato estero in cui si intende proporre il proprio manufatto. La scelta non è facile e per farla è importante considerare alcuni fattori, sia geografici che istituzionali che possono determinare il successo o la disfatta del progetto. Se si decide infatti di esportare i propri prodotti in paesi extra EU, si dovrà tenere conto della lontananza e quindi dell’incidenza del costo di trasporto, così come della presenza di dazi doganali o limitazioni.

Una volta scelto il mercato target, si dovrà passare alla ricerca di importatori o distributori interessati ad acquistare il proprio prodotto per distribuirlo sul mercato locale. Per farlo, sarà necessario promuovere ciò che si produce attraverso un piano marketing ben strutturato che valorizzi i propri punti di forza, campagne promozionali e social network. Le campagne marketing dovranno essere destinate al giusto pubblico, interessato al prodotto specifico, altrimenti sarà solamente una perdita di tempo.

Una volta identificato l’importatore interessato, si procederà con una trattativa commerciale per la vendita dei propri prodotti. Per farlo, sarà necessario valutare anche un altro aspetto molto importante: la concorrenza. Non si potrà infatti, iniziare una trattativa commerciale senza prima sapere se un prodotto simile o uguale al proprio è già presente sul mercato estero ed eventualmente a che prezzo.

Conclusa la trattativa commerciale, si dovrà procedere con la spedizione della merce e con un adeguato support post-vendita. Il processo di internazionalizzazione d’impresa è un grande valore aggiunto per l’azienda italiana, ma richiede anche tanto tempo ed energie. Per questo motivo, affidarsi a professionisti è la scelta migliore. Un’agenzia specializzata come SOS Export sarà in grado di supportare l’azienda italiana in ogni fase del processo, grazie alle competenze acquisite nel tempo, all’esperienza maturata negli anni e alle conoscenze linguistiche, burocratiche e legislative estere. Commettere errori infatti, in un simile processo può portare alla perdita di ingenti risorse aziendali.

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