La filiera italiana del bio continua a registrare ottimi risultati con indicatore sempre in crescita, in termini di superfici (+7,5), di operatori (+8,2%) e di vendite (+15%). Il numero di famiglie italiane che negli ultimi 12 mesi ha acquistato almeno una volta un prodotto alimentare biologico sale dal 69% al 74%. Chi prova bio si affeziona facilmente. Il 90% dei consumatori ha iniziato ad acquistare questi cibi almeno 2/3 anni fa, il 25% ne consuma con grande regolarità, ogni giorno o quasi, oppure almeno una volta alla settimana (43%). 

Chi compra biologico? 

I fattori che incidono maggiormente nell’identificare il target di mercato che generalmente acquista prodotti biologici sono: un elevato titolo di studio, il reddito e la presenza di figli minori di 12 anni. Nelle famiglia vegetariane e vegane, il consumo di prodotti biologici sale all’87% e anche nei casi in cui uno o più componenti della famiglia ha disturbi o malattie che impongono grande attenzione alla dieta, la percentuale supera la media nazionale (85%). L’ortofrutta fresca biologica occupa la prima posizione fra i prodotti biologici più acquistati dalle famiglie (74%), segue poi l’olio extra vergine d’oliva (62%), le uova (53%), il miele (45%), le confetture e marmellate (45%), i formaggi freschi (44%), lo yogurt e il burro (41%), il riso e la pasta (41%). 

Il bio non è solo alimentare, il biologico infatti sta interessando anche il settore no food: articoli per la cura della persona, naturali e certificati, cosmetici e prodotti erboristici, ma anche detergenti per le superfici sono sempre già presenti nelle case di tante famiglie. Il fatturato dei cosmetici green si è attestato a quota 950 milioni di euro e rappresenta quasi il 10% dell’intero settore.

La sicurezza per la salute (27%), il rispetto dell’ambiente e tutela della biodiversità (20%), e un maggior controllo (14%) sono le motivazioni principali che spongono i consumatori all’acquisto di prodotti biologici. Per scegliere i prodotti da acquistare, in primis viene controllata l’origine: il 32% sceglie in base alla provenienza italiana del prodotto e il 14% in base all’ulteriore presenza di un marchio DOP-IGP. La marca è il secondo criterio: moltissime linee biologiche italiane sono conosciute in tutto il mondo. Il fattore prezzo invece incide meno sulla scelta dei consumatori: solo il 14% sceglie articoli biologici in base alle promozioni e il 9% in base al prezzo basso. 

Quali paesi esteri sono i più interessati ai prodotti alimentari BIO? 

L’interesse per i prodotti bio made in Italy è forte anche fuori dai confini nazionali, e lo dimostrano i dati di Nomisma per Sana-Ice sul consumatore di due mercati esteri: USA e Canada. Negli Stati Uniti d’America, la quota di famiglie che negli ultimi 12 mesi ha acquistato un articolo alimentare biologico è dell’81%, superiore a quella del Canada, dove il tasso è del 76%. Ciò dimostra che il biologico italiano ha un’ottima reputazione e a sostenerlo è un terzo degli americani che pongono l’Italia al primo posto nella classifica dei Paesi che producono alimenti bio di migliore qualità. 

L’Italia si conferma uno dei principali Paesi esportatori di prodotti biologici. E’ seconda nel mondo solo agli Stati Uniti, con 1,91 miliardi di euro di fatturato contro 2,4 degli americani. Al terzo posto c’è l’Olanda (928 milioni), seguita da Vietnam (817 milioni) e Spagna (778 milioni). Secondo i dati di Assobio, l’export di biologico italiano cresce di circa il 10% annuo. Le nazioni verso cui esportiamo maggiormente i nostri prodotti bio sono Germania, Francia, Gran Bretagna, Danimarca e Paesi Bassi. 

Come vendere prodotti biologici all’estero? 

L’internazionalizzazione non è riservata solamente a famosi brand, ma accessibile a qualsiasi azienda. Il processo di espansione oltre confine però, deve esse eseguito con attenzione, cura e competenza per far sì che sia un successo e non una perdita in termini economici e di tempo. Vediamo insieme passo dopo passo, gli step principali per avviare un processo di internazionalizzazione d’impresa.

Step 1: Analisi di Mercato

Il primo passo da compiere è un’attenta e dettagliata analisi di mercato a tutto tondo in cui ci focalizzeremo sul nostro prodotto, così come sul mercato di nostro interesse e sulla concorrenza.  Scegliere il mercato di destinazione infatti non è così semplice: bisogna valutare alcuni aspetti molto importanti, tra cui la distanza geografica ed eventuali limitazioni legali. A questo punto, è fondamentale valutare la concorrenza che ci permetterà di sapere se un prodotto simile al nostro è già presente su quel mercato, a che prezzo e che percezione ne hanno i clienti finali. Dovremo inoltre scegliere il nostro target di mercato e di conseguenza trovare importatori e distributori interessati ad acquistare i nostri prodotti e a rivenderli sul mercato estero.

Step 2: Piano Marketing

Una volta identificato il mercato estero di interesse, come anticipato, dobbiamo trovare distributori interessati ai nostri prodotti. Per farlo, è fondamentale una strategia di marketing efficace che sappia valorizzare il nostro prodotto nel modo giusto. Non basterà quindi avere un sito web in più lingue, ma saranno necessarie campagne sponsorizzate o Pay per clic, sarà necessario avere un profilo aziendale sulle principali piattaforme social e utilizzare strumenti di comunicazione rapidi ed efficaci come l’email marketing. Dovremo essere in grado di trasmettere il giusto valore e le giuste qualità del nostro prodotto per attirare più clienti possibile, senza commettere alcun errore di comunicazione.

Step 3: Vendita e Post Vendita

Una volta trovati distributori interessati ai nostri prodotti, potremo procedere con trattative commerciali mirate alla chiusura del contratto. Dovremo avere ottime capacità comunicative, linguistiche e commerciali. La firma del contratto non è però che l’inizio della vendita, in quanto dovremo assicurarci anche di avvalerci della collaborazione di trasportatori internazionali al bisogno e soprattutto fornire un servizio di post vendita all’altezza della nostra azienda.

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