Produzione e vendite in crescita: volume d’affari di 800 milioni di euro per oltre 5,1 milioni di forme. Bene anche l’export ma crolla quello verso l’Uk

Sarà perché appartiene alla famiglia dei “mood food”, ossia dei cibi che favoriscono il buonumore. Sarà perché è un evergreen della cucina italiana. Sarà perché è una tentazione cui è difficile resistere. Sta di fatto che, negli ultimi 12 mesi, le vendite di gorgonzola hanno spiccato il volo: gli italiani ne hanno aumentato gli acquisti nella grande distribuzione del 5,8%. E hanno preferito soprattutto quello confezionato a peso imposto, le cui vendite hanno registrato un bel +13%. In soldoni, nella distribuzione moderna il gorgonzola vale quasi 165 milioni di euro e il sell-out è cresciuto del 4,7% nell’anno finito ad aprile 2021, come rileva Iri. Anche in termini di valore è stata la versione preconfezionata quella di maggior successo, con un 12% in più nell’anno finito ad aprile 2021.

«Il 2020 è stato un anno particolare in cui, a dispetto della pandemia, siamo riusciti a mantenere il segno positivo nella produzione, nelle vendite e nelle esportazioni – dice il presidente del Consorzio per la tutela del formaggio Gorgonzola, Antonio Auricchio –. Il gorgonzola ha generato un volume di affari di 800 milioni di euro e la produzione è rimasta sopra i 5,1 milioni di forme, confermando il trend crescente dell’ultimo quinquennio. Anzi, il mese di gennaio, con le sue 492mila forme, ha battuto il record di produzione massima mensile del quinquennio».

Le 39 aziende casearie associate al Consorzio hanno, dunque, saputo gestire l’incognita Covid e mostrato un atteggiamento attendista. Grazie a tempi di stagionatura più facilmente gestibili, infatti, il re dei formaggi blu è riuscito a rispondere in modo elastico a una domanda che si presentava incerta e altalenante. Se complessivamente nel 2020 la produzione di Gorgonzola è aumentata di un +1,5% rispetto all’anno precedente (ma la crescita è di oltre il 5% rispetto al 2018), nello stesso periodo l’export ha segnato un +3%, permettendo di inviare all’estero 1,9 milioni di forme, ossia circa un terzo dell’intera produzione.

Dunque, il mondo apprezza sempre di più il Gorgonzola Dop, che arriva in 76 paesi e ha nella Germania il primo cliente (589.509 forme nel 2020), seguita da Francia, Spagna e Olanda. Emergente è l’area del’Est europeo, in particolare Ucraina e Polonia, dove i consumi sono esplosi. Al di fuori dell’Europa, i principali mercati sono Giappone (39.743 forme), Australia e Stati Uniti. Va controcorrente solo la Gran Bretagna, che accusa un pesante calo del 22,8% delle importazioni (66.657 forme), in larga parte imputabile alle politiche dettate dalla Brexit.