Il comparto del vino marchigiano conta, al 31 agosto scorso, 1.176 localizzazioni attive: per concentrazione territoriale il primo posto tra le cinque province è occupato da Ascoli Piceno (518 imprese vitivinicole; incidenza sul totale 2,5); seguono Ancona e Fermo.
Nonostante l’emergenza climatica e quella sanitaria, l’export nel secondo semestre ha in sostanza tenuto: 26,4 milioni di euro, di poco inferiore a quello registrato 12 mesi fa; i principali mercati di sbocco sono Stati Uniti, Germania e Svezia. Intanto si registra un’impennata delle vendite online.
Al fianco della Camera Marche nell’iniziativa in quota, Regione e Coldiretti. Sono intervenuti tra gli altri, il Presidente di Camera Marche Gino Sabatini, il vice Presidente della Regione e assessore all’Agricoltura, Mirco Carloni, Tommaso Di Sante viticoltore, componente di Giunta camerale con delega all’agricoltura e Alessandro Urbini, sindaco di Piobbico.
Nelle Marche la produzione 2021 viene stimata in 778mila ettolitri, in calo tra il 10 e il 13% rispetto al 2020. Gli ettari coltivati a vigneti sono 16.051. Durante l’incontro sul Nerone è stata messa sottolineata la valenza turistica dei prodotti enogastronomici. “Alta l’incidenza della presenza di prodotti enogastronomici nella scelta di una meta turistica. – ha rimarcato Sabatini – Il digitale è un’opportunità da non sottovalutare: anche i dati della vendita on line del vino degli ultimi due anni lo dimostrano (+140% dal 2019 al 2020, +350% dal 2020 al 2021) ed evidenziano consumatori digitali più attenti alla sostenibilità e alla qualità”.
Dello stesso avviso il vice presidente della Regione Mirco Carloni che ha ricordato la potenza promozionale dei territori legata al vino: “una riconoscibilità che poi si traduce in maggiore presenza di consumatori in regione. La nostra fama deve precederci, non dobbiamo essere più il posto sotto Rimini”.
Carloni ha annunciato il lancio di due progetti regionali per un valore di 30 milioni di euro.
FONTE: (ANSA).
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