Le conseguenze della pandemia da Covid-19 hanno reso ancora più urgente l’esigenza di una transizione digitale ed ecologica dei Paesi e – in particolare – dei loro sistemi produttivi. Per continuare a crescere, le imprese italiane sono ora chiamate a investire in tecnologia e a produrre in maniera sostenibile. Si tratta di un imperativo mai come ora urgente per poter continuare a competere sui mercati internazionali.

Un importante aiuto per gli investimenti nel digitale e nel green delle PMI viene dai Finanziamenti per l’internazionalizzazione SIMEST, cui il cosiddetto “PNRR” –  il piano nazionale che distribuisce le risorse che l’Europa ha riservato all’Italia all’interno del programma NextGenerationUE – ha destinato di recente 1,2 miliardi di euro.

Grazie a queste risorse, SIMEST può supportare a tasso agevolato (attualmente lo 0,055% annuo) e con una quota a fondo perduto fino al 25% – quota che sale al 40% per le PMI del Sud, per aiutarle a colmare il gap con il resto del Paese – tutte le piccole e medie imprese con proiezione internazionale che investiranno su una delle tre linee direttrici:

  • Transizione digitale ed ecologica
  • Sviluppo dell’ e-commerce
  • Partecipazione a fiere ed altri eventi internazionali

Il primo dei finanziamenti, come evidente dal nome stesso, è focalizzato sulle due ditrettrici di sviluppo principali per le PMI, la transizione digitale e quella ecologica. Si tratta di uno strumento capiente, fino a 300mila euro, per accedere al quale basta avere un fatturato che nell’ultimo anno è stato generato dalle esportazioni per almeno il 10% (o per il 20% negli ultimi 2 anni) e – soprattutto – destinare almeno la metà dell’importo alla transizione digitale. Questo vuol dire che almeno il 50% della cifra richiesta potrà essere utilizzata per investire in programmi informatici, per integrare i nuovi sistemi di gestione digitale, per sostituire le attrezzature con altre digitalmente evolute, per formare il personale relativamente alle tematiche di industria 4.0. La rimanente parte del finanziamento, invece, potrà essere finalizzata a spesare gli investimenti indirizzati all’internazionalizzazione e alla sostenibilità del business.

Per ottenere questo e gli altri due finanziamenti – a valere sulle risorse ancora ampiamente disponibili del Fondo 394 che SIMEST gestisce in convenzione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – basta collegarsi direttamente al sito simest.it o al portale export.gov.it, che aggrega i servizi per l’internazionalizzazione offerti, oltre che da SIMEST, dal Ministero stesso, dall’Agenzia ICE, da SACE, dalle Regioni e dalle Camere di Commercio.

Si tratta di un rapido e profondo ripensamento del processo produttivo e culturale che le imprese italiane sono chiamate a cogliere, riorientando il proprio business lungo una rotta tecnologica e sostenibile: con i nuovi finanziamenti per l’internazionalizzazione, SIMEST è al loro fianco per supportarle nella competizione internazionale.