Vola l’export dei distretti emiliano-romagnoli nei primi nove mesi del 2021: la crescita rispetto allo stesso periodo del 2020 è del 16,6%, con un miglioramento anche rispetto al 2019 (+5,5%).

è quanto emerge dal Monitor dei distretti industriali dell’Emilia-Romagna, che sottolinea come 18 distretti su 20 siano arrivati al 30 settembre 2021 registrando un segno più rispetto all’anno precedente.

Di questi, 14 hanno superato i livelli di export del 2019. Sorride il settore della Meccanica, +18,2% sul 2020 +1,7% sul 2019: le performance migliori arrivano dalle macchine per l’industria ceramica di Modena e Reggio Emilia (+63,5% secondo i dati Acimac).

L’Agroalimentare registra un balzo del 16,6% (+12,5% sul 2019), con il lattiero-caseario parmense in particolare evidenza (+23,4%). Il Sistema casa registra un andamento incoraggiante (+21,3%), trainato dai mobili imbottiti di Forlì che nei nove mesi crescono del +47,3% (+61,7% sul 2019).

L’export delle piastrelle di Sassuolo aumenta le vendite all’estero del 19,4% (+11,6% sul 2019). Il Sistema moda registra una crescita dell’export del 3,3%, ma rispetto al 2019 è su livelli più bassi del 15,8%. Bene la maglieria e abbigliamento di Carpi: +3,7% sul 2020 e +1,1% sul 2019. Cresce l’export dei Poli tecnologici regionali, con risultati migliori rispetto alla dinamica nazionale (+16,4% contro +2,8%) e recupero totale dei livelli del 2019 (+6%).

I distretti del Biomedicale sono tutti oltre i valori pre-pandemici, mentre l’Ict è ancora sotto dell’1,2%. Buono l’andamento dell’export sui mercati maturi (+15,3% sul 2020 e + 7,5% sul 2019). Ottima l’accelerazione delle vendite sui nuovi mercati (+19,3%), dove spiccano i risultati ottenuti in Cina e Turchia, ben oltre i livelli pre-pandemici (+9,1% e +37,5% rispettivamente). Nel complesso i nuovi mercati hanno recuperato totalmente i livelli pre-pandemici (+1,5%). (ANSA).