Cresce l’export, aumenta il valore: nonostante un’annata che non ha garantito un’elevata produzione in termini di quantità, il bilancio del 2021 per il vino Made in Tuscany è in positivo.

È quanto emerge dalla ricerca di Ismea presentata a Firenze oggi a PrimAnteprima 2022, giornata inaugurale della Settimana delle Anteprime di Toscana promossa dalla Regione insieme a Camera di Commercio di Firenze e organizzata da PromoFirenze e da Fondazione Sistema Toscana.

Cresce l’export, aumenta il valore: nonostante un’annata che non ha garantito un’elevata produzione in termini di quantità, il bilancio del 2021 per il vino Made in Tuscany è in positivo.

È quanto emerge dalla ricerca di Ismea presentata a Firenze oggi a PrimAnteprima 2022, giornata inaugurale della Settimana delle Anteprime di Toscana promossa dalla Regione insieme a Camera di Commercio di Firenze e organizzata da PromoFirenze e da Fondazione Sistema Toscana.

Dare il via una testimonial d’eccezione: Gianna Nannini, cantante e viticoltrice toscana.

Secondo i dati Artea sulla vendemmia 2021 la Toscana ha prodotto 2,04 milioni di ettolitri di vino, -7% rispetto al 2020, risultato tra i più bassi degli ultimi 5 anni causa in primo luogo le gelate primaverili e la scarsa pioggia d’estate.

Il Chianti da solo rappresenta circa la metà del totale del volume imbottigliato, seguito da Chianti Classico con il 20%.

Tra le particolarità della produzione toscana – che si conferma terra di vini rossi (87%) e di Dop (raggiunto il 70% della produzione totale, la media nazionale è 45), con il dominio del Sangiovese (oltre il 60% delle superfici coltivate, 36mila ettari) – “sempre più marcato” il fenomeno bio: un terzo della superficie di vigneti è coltivato secondo il metodo dell’agricoltura biologica (il 17% di quella nazionale), per circa 350mila ettolitri (15% dei 2,2 milioni a livello nazionale). E se nel 2007 erano presenti 500 aziende biologiche, oggi sono oltre 5000.

    “Particolarmente positivo” l’export. Per le etichette Dop incrementi superiori a quelli del settore vino nel complesso: in volume superati gli 800mila ettolitri (+7,4%), mentre i 625 milioni di euro (di cui 604 nel segmento dei rossi) hanno messo a segno un +15% su base annua raggiungendo il più alto livello di sempre. Tra i maggiori importatori resistono in vetta gli Usa poi Germania, Canada, Svizzera e Gb. Più in basso Francia, Paesi Bassi e Giappone, balzo “notevole” della Corea del Sud. Infine i prezzi sul mercato: il 2021 ha segnato una ripresa con i vini al vertice della piramide di qualità che crescono del 3%. Vanno meglio i bianchi (+3,5%) dei rossi (+2,5%). Il trend si conferma anche nei primi mesi del 2022: miglior performance il Chianti.