Cosmesi italiana a 11.8 miliardi, verso i valori pre-Covid

Export +13,8%. E-commerce + 23,2%. Cosmetica Italia al Cosmoprof

La crisi economica dovuta alla pandemia è superata nel settore della cosmetica italiana e, nonostante l’incertezza in corso legata al conflitto tra Russa ed Ucraina, si prevedono fatturati in crescita tanto da raggiungere livelli pre-Covid entro quest’anno. Gli italiani hanno inoltre ripreso a spendere per farsi belli, ritornando dall’estetista, dal parrucchiere e in profumeria. Pesano invece sul segmento delle industrie beauty gli aumenti dei costi di produzione e quelli energetici. Il 2021 si è chiuso con un fatturato globale del comparto cosmetico italiano che ha superato gli 11.8 miliardi di euro, con un incremento del 9,9% rispetto al 2020 e si prevede raggiungerà i 12.6 miliardi di euro entro la fine del 2022. In ripresa anche le esportazioni che hanno superato i 4.8 miliardi crescendo del 13,8% nell’ultimo anno.

La fotografia del settore italiano della cosmetica e delle abitudini estetiche degli italiani è stata appena presentata dal Centro Studi dell’associazione nazionale imprese cosmetiche Cosmetica Italia in occasione dell’apertura della 53/a edizione del Cosmoprof Worldwide, la kermesse interamente dedicata all’estetica in corso, di nuovo in presenza dopo due anni, nel quartiere fieristico di Bologna da oggi fino al 2 maggio. Gli italiani hanno ripreso a spendere e ad andare in profumeria, dall’estetista e dal parrucchiere ma non hanno abbandonato lo shopping online che hanno imparato a praticare nel periodo ‘buio’ dei lockdown.

“Abbiamo acquisito nuove abitudini beauty: lo shopping online è divenuto una abitudine e registra un ulteriore incremento del 23,2%, ma si sta anche ritornando di più a fare shopping in profumeria, che segna un +21,3%, così come dall’estetista e dal parrucchiere che crescono, rispettivamente, del 25,2% e del 21,3%”, ha spiegato Gian Andrea Positano, responsabile Centro Studi Cosmetica italia. “Le profumerie hanno subito una grande segmentazione dovuta ai monomarca, alle specializzate e alle nuove forme di rivendita e i consumatori sembrano apprezzare”. Pesano invece negativamente sulle industrie italiane gli aumenti dei costi di produzione: oltre il 15% in più sui prodotti finiti e del 18% in più sulle materie prime. Di primario impatto anche l’incremento energetico, superiore al 35%.

“Sulle previsioni per i prossimi mesi del 2022 incidono diversi elementi di incertezza, dai rincari energetici alle tensioni legate al conflitto tra Russia ed Ucraina, – ha sottolineato Renato Ancorotti, presidente Cosmetica Italia -. Tuttavia queste zone d’ombra non sembrano ledere le nostre prospettive di recupero e crescita e, seppure a ritmi più contenuti, stimiamo che il fatturato del comparto crescerà del 2,7% nel 2022 ritornando ai valori pre-crisi”. Per il 2023 le previsioni del centro Studi dell’associazione Cosmetica Italia prevedono un’ulteriore crescita del 3,3% del fatturato e del 4,5% le esportazioni.(ANSA)

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