Piemonte, l’export supera il miliardo di euro

Una «seconda» giovinezza per il polo dell’aerospazio in Piemonte, con alle spalle una solida tradizione industriale nel settore difesa e avionica, una centralità nelle produzioni aerospace e con un presente – e un futuro – proiettato verso nuove opportunità di mercato. «In questa fase parliamo di nuovi paradigmi su cui stanno lavorando – spiega Andrea Romiti, vicepresidente del Distretto dell’aerospazio del Piemonte e ceo della Apr – i Centri di Ricerca e le grandi e medie imprese, con un peso crescente nel comparto delle tecnologie legate alla Urban Air Mobility, con big player come Leonardo, alla propulsione ibrida e ibrido-elettrica, con protagonisti come Avio Aero, e infine all’ambito della New Space Economy, con tutte le sue ricadute».

Dal punto di vista economico, tira le fila Stefano Cappellari, direttore regionale Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna di Intesa Sanpaolo. «Nel settore lavorano circa 15mila addetti con oltre 300 aziende, sta assumendo dimensioni importanti per l’economia piemontese e ha tutte le caratteristiche per diventare un leader italiano nel mondo».

Fortemente orientato ai mercati esteri, il distretto esporta oltre il 70% di quanto produce verso Stati Uniti, Germania e Francia, «con un valore pari a un miliardo nel 2021, pari al 20% delle esportazioni italiane nel settore aerospaziale» chiarisce Cappellari. Il distretto piemontese è stato quello che più degli altri distretti ha recuperato nel corso del 2020 sul 2021 (+45%, in crescita del 14% sul 2019) e un 2022 che è promettente. Si tratta, aggiunge Cappellari, di uno dei pochi distretti che ha fatto anche meglio del 2019. «Crediamo che il nostro ruolo sia non solo quello di sostenere finanziariamente le imprese, con prodotti ad hoc come Novapiù per l’aerospazio, ma anche quello di aggregatore, questo è un settore – spiega – che ha bisogno di grandi investimenti nell’innovazione e nella ricerca, che vogliamo sostenere anche grazie a un programma di accelerazione dedicato che realizzeremo insieme all’Innovation Center di Torino per far crescere le competenze».

Per le Pmi innovative, evidenzia Romiti, è una fase industriale importante perché le imprese della filiera hanno la possibilità di lavorare allo sviluppo di componenti complessi o sottosistemi, dai satelliti fino agli equipaggiamenti. Senza dimenticare poi tecnologie abilitanti come l’additive manufacturing, «entrato nel sistema produttivo dell’aerospazio con la stampa additive sia di metalli che di polimeri», e l’intelligenza artificiale, che diventa prodotto ma anche processo abilitante per nuovi servizi e paradigmi, dalla manutenzione predittiva fino al volo a guida autonoma.

Lo sviluppo di satelliti di dimensioni sempre più ridotte ha generato nuove occasioni industriali per molte startup e pmi piemontesi come ad esempio Argotec o Tyvak. Torino prova anche ad attrarre operatori dall’estero o da altre parti d’Italia. È il caso degli americani di Exos, sviluppatore e operatore leader nella produzione di razzi e veicoli spaziali riutilizzabili, che ha scelto Torino come sede del suo polo in Italia. E sempre a Torino il Gruppo Angel di Monopoli, che con la controllata Sitael sta sviluppando, in collaborazione con l’Esa, un sistema di mini satelliti a propulsione elettrica che sarà in grado di assemblare e testare in house.( fonte Ilsole24ore)

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