Proseguono nel trimestre aprile-giugno 2022 le dinamiche positive degli scambi commerciali con l’estero del Sud (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia), che mostra un forte aumento in ottica tendenziale sia delle esportazioni che delle importazioni. Dinamiche che vanno lette però tenendo conto dello scenario economico e geopolitico attuale, dell’aumento dell’inflazione e dei prezzi, e in particolare dei rincari energetici, fattori che stanno alterando le dinamiche commerciali con l’estero, con impatti eterogenei sui territori.

Cumulando i primi due trimestri dell’anno, le regioni del Sud segnano un incremento del 41,8% delle vendite all’estero rispetto al primo semestre del 2021 (8 miliardi di euro in più) e del 45,9% per quanto riguarda l’import (più 11 miliardi), superando in entrambi i casi il dato medio nazionale (export: +22,5%; import: +44,4%). Tutte le regioni meridionali registrano un aumento dell’export, ma i contributi maggiori alla crescita arrivano dalla Sicilia (+78%) e dalla Sardegna (+61,2%), da ricondurre principalmente all’aumento delle vendite di prodotti petroliferi raffinati, che rappresentano circa un terzo delle esportazioni dell’area.

Dal lato dell’import, invece, il marcato aumento è spiegato in larga parte dagli acquisti di petrolio greggio (da 6,9 a 12 miliardi). La crescita più sostenuta delle importazioni rispetto alle esportazioni ha generato un deficit commerciale che si attesta a 7,7 miliardi, in peggioramento sul 2021 (era di -4,8 miliardi), mostrando comunque una maggiore tenuta rispetto a quanto rilevato su scala nazionale. Guardando al rapporto tra export e import si rileva, infatti, una flessione dell’indicatore del 2,8% su base annua al Sud, a fronte di un calo del 15,2% in Italia.

Peggiora inevitabilmente il saldo commerciale verso i paesi coinvolti nel conflitto, ancor più che a livello Paese: se il valore esportato si contrae del 39,7% (a fronte del -22% medio nazionale) le importazioni salgono invece del +212% (vs +111,9%), incremento che risente in modo significativo degli acquisti di petrolio greggio di Siracusa, passati da 250 milioni a oltre 3 miliardi in un anno.

Riguardo al principale paese partner dell’area, gli Stati Uniti, si segnala un aumento dell’export in linea con la variazione nazionale (+31,9% vs +31,3%) accompagnato però da un aumento molto più intenso dell’import (+120,1% vs +50,2%), con un conseguente peggioramento dell’avanzo commerciale rispetto ai primi sei mesi del 2021, avanzo che è invece aumentato complessivamente in Italia.

In termini settoriali, tra i comparti che pesano maggiormente sulle vendite estere dell’area, sia quello dei medicinali e preparati farmaceutici (incide per il 6,2%; di cui il 4,3% ascrivibile alla provincia d Napoli) che gli autoveicoli (5,8%; Potenza il 3,5%) vedono incrementare le esportazioni (nell’ordine, +9,3% e +4,1%) e diminuire le importazioni (-18,1% e -21,1%), a cui fa seguito un miglioramento del già positivo saldo commerciale. (FONTE: ILSOLE24ORE)