Nella prima metà del 2022 l’export di vini di uve italiane è arrivato a valere quasi 7,6 miliardi di euro, in aumento del 13,5% rispetto allo stesso periodo del 2021. L’Italia si conferma così seconda tra i 27 dell’Ue, dietro solo alla Francia con i suoi 11,7 miliardi, ma con grande distacco dai cugini spagnoli al terzo posto con 3 miliardi. Il Made in Italy di vini tocca il suo massimo storico, pari al 0,4% del pil, valore identico a quello francese e il doppio dello 0,2% spagnolo. Questa la fotografia diffusa da Confartigianato, elaborando dati dell’Istat e della Commissione europea.
Veneto e Toscana battono Germania e Portogallo
Interessante in particolare la classifica ibrida che unisce tutte le regioni italiane con gli altri Paesi dell’Unione, fornita dall’organizzazione italiana dell’artigianato e della micro e piccola impresa.
Il Veneto conquista la medaglia di bronzo con 2,8 miliardi di export di vino, dietro soltanto alla Francia (11,7 miliardi) e alla Spagna (2,7 miliardi). In quarta e cinque posizione si incontrano poi rispettivamente la Toscana e il Piemonte (entrambe oltre 1,2 miliardi), che superano la Germania (poco più di un miliardo) e il Portogallo, che si ferma a 921 milioni.
Non sorprende dunque che il Veneto primeggi in Italia per l’incidenza sul valore aggiunto regionale (1,8%), più che triplicando la media nazionale dello 0,5%. Si riscontra però in Friuli Venezia Giulia l’export di vini più dinamico nei primi sei mesi del 2022, con l’impennata infatti del 55,4%. Per avere un termine di paragone, basti pensare che nel caso del Veneto la variazione è+18,7%. (fonte milano finanza).
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