La valorizzazione e la difesa del made in Italy devono essere al centro della strategia complessiva di rilancio del Paese e vanno perseguite con un approccio sistemico e coordinato di tutti gli interventi di politica economica.


    Lo hanno sollecitato i rappresentanti di Confartigianato intervenuti oggi all’audizione nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul Made in Italy presso la Commissione Attività Produttive della Camera.

Il made in Italy – hanno sottolineato – è la storia, la cultura, l’economia espressa da tutto il Paese. Ne sono protagonisti 4,4 milioni di artigiani e di piccole imprese, con 10,9 milioni di addetti, senza i quali l’Italia non sarebbe il secondo maggior Paese manifatturiero in Europa e leader globale nei settori di eccellenza.


    Confartigianato chiede che questo patrimonio di imprese e di occupazione venga sostenuto con misure strutturali finalizzate a difendere la qualità e l’autenticità della produzione italiana, a promuoverla sui mercati interno ed estero e a difenderla dalle contraffazioni.


    In particolare, Confartigianato apprezza la costituzione del Fondo Made in Italy quale contenitore di programmi e progetti da finanziare con risorse adeguate e del Fondo per la sovranità alimentare da ampliare al settore delle aziende manifatturiere della trasformazione agroalimentare, soprattutto in una logica di prossimità e di Km 0.


    Per accompagnare le piccole imprese sui mercati esteri, la Confederazione chiede di concentrare le risorse su interventi continuativi e strutturali a misura di micro e piccole imprese alle quali va riservato almeno il 50% degli stanziamenti. Tra questi vanno potenziati e resi strutturali strumenti che si sono già rivelati efficaci come il voucher Digital Temporary Export Manager e il bonus export digitale.


    Il made in Italy – sostiene ancora Confartigianato – va sostenuto con misure di medio lungo periodo per promuovere l’innovazione delle imprese e difendere la qualificazione dei prodotti, potenziando il “Sistema Italiano per la Qualità” e con l’adozione di un “marchio 100 per cento Italia” per la corretta informazione del consumatore sull’origine e la tracciabilità delle nostre produzioni. Altrettanto importante la lotta alla contraffazione. (ANSA).