In 30 anni le esportazioni di olio d’oliva italiano nel mondo sono quasi triplicate (+170%), raggiungendo nel 2022 la quantità di quasi 360 milioni di chili. Sono gli effetti positivi sulla salute associati al consumo di olio di oliva provati da numerosi studi scientifici che hanno fatto impennare le richieste di quel segmento di popolazione che nel mondo è attento alla qualità della propria alimentazione.

E’ quanto emerge da un’analisi Coldiretti su dati Istat diffusa al Villaggio contadino di Cosenza in occasione del rientro sulla terra dopo 6 mesi di permanenza in orbita dei campioni di olio extravergine di oliva.

Il primo mercato di riferimento dell’olio d’oliva Made in Italy sono gli Stati Uniti con 110 milioni di chili di prodotto venduto nel 2022; seguono la Germania per 45 milioni di chil, la Francia con 34 milioni di chili. Bene anche Giappone e Canada, rispettivamente con quasi 20 milioni di chili e 19 milioni di chili, he precedono la Gran Bretagna con 16 milioni di chili. Un successo alimentato da un patrimonio di biodiversità unico al mondo con 533 varietà di olive coltivate dalle Alpi alla Sicilia per un totale di 250 milioni di piante dalle quali nasce il maggior numero di oli extravergine a denominazione in Europa con 42 Dop e 7 Igp oltre a decine di produzioni a km zero legate ai territori con una ricchezza di profumi e sapori che non ha eguali al mondo. (ANSA).