Sono 20.000 i visitatori attesi in fiera, con circa mille brand del food made in Italy in esposizione. I visitatori arrivano da 90 diversi Paesi esteri, tra cui 1.300 top buyer, portati a Parma grazie al programma di incoming sviluppato in collaborazione con Agenzia Ice.

“Cibus è definitivamente il manifesto del made in Italy alimentare, della capacità della nostra manifattura e delle nostre filiere di essere sempre più in sintonia con i consumatori di tutto il mondo – ha detto Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma – Negli ultimi 10 anni l’export agroalimentare è cresciuto a doppia cifra, anche durante la pandemia e la guerra, in tutte le geografie e su tutti i canali.

Per questo, similmente ad altri settori leader del made in Italy, Cibus ha voluto e potuto diventare un evento internazionale di successo con cadenza annuale”. “I dati evidenziano livelli da record per le nostre esportazioni – ha osservato Paolo Mascarino, presidente di Federalimentare – che dal 2000 al 2022 segnano quasi un +300%, mentre se guardiamo il solo export del 2022, vediamo che è arrivato intorno ai 50 miliardi, +19% rispetto all’anno precedente”. Alle Fiere di Parma l’Innovation Corner mette in vetrina 100 più interessanti innovazioni di prodotto, valutate e selezionate da una giuria di esperti.

“Il food & beverage Made in Italy vola sui mercati internazionali e Agenzia Ice anche a Cibus Connecting Italy è al fianco delle imprese – ha affermato il presidente di Agenzia Ice Matteo Zoppas – Nei primi 11 mesi del 2022 l’export è aumentato del 16% rispetto al 2021 e ha superato i 54 miliardi di euro. In particolare, i prodotti alimentari segnano +20%, vini e bevande + 11%, su cui incide il tasso di inflazione a doppia cifra”. (ANSA).