Le stime Mediobanca. Nel 2022 balzo Horeca, frena e-commerce

I maggiori produttori di vino si attendono per il 2023 una crescita delle vendite complessive del 3,3%, 3,1% per l’export. A spingere le vendite l’ottimismo delle bollicine con un +5,2% i ricavi complessivi e +4,2% per l’export, mentre i vini fermi si aspettano un +2,8% e +2,9% l’export.

L’indicazione arriva dalla consueta indagine dell’area studi di Mediobanca sul settore vinicolo in Italia che riguarda 255 principali società di capitali italiane.

Il 2022 dei maggiori produttori italiani di vino ha chiuso con un aumento del fatturato del 10% (+10,5% il mercato interno, +9,5% l’estero). I vini frizzanti (+16,9%) hanno accelerato più dei vini fermi (+8,2%).

A prevalere i mercati di prossimità, ovvero i Paesi Ue, con il 37,1% dell’export ma si riduce la distanza con il Nord America (34,6%).

Da segnalare il balzo dell’Ho.Re.Ca. (+19,9% a valore sul 2021), è invece in affanno la Gdo (+3,3%). In frenata l’e-commerce.

Le vendite on-line delle principali imprese vinicole si sono ridotte del 3,7% e sono pari al 2,1% del fatturato nazionale. Nel 2021 la classifica dei principali pure player è guidata da Vino.com, seguono Tannico e Bernabei.

Quanto alla governance nel 2022 è cresciuta la partecipazione dei fondi di private equity nei capitali delle principali imprese vinicole (+63,5% sul 2020) attestandosi al 4,6% del totale. Al controllo familiare spetta invece il 65,8%. (ANSA)