L’export di segnatempo elvetici nei primi sei mesi di quest’anno è stato di 13,32 miliardi di franchi, +11,8% rispetto al 2022. L’Italia si conferma decimo mercato
Dai dati di fine giugno emerge un primo semestre 2023 robusto per le esportazioni di orologi svizzeri. L’export di segnatempo elvetici nei primi sei mesi di quest’anno è stato di 13,32 miliardi di franchi (13,85 miliardi di euro al cambio attuale), in aumento dell’11,8% rispetto a un anno prima. Nel solo mese di giugno le esportazioni rossocrociate sono state pari a 2,44 miliardi di franchi (2,54 miliardi di euro), con un incremento del 14% in rapporto allo stesso mese del 2022.
Nel semestre si è confermato il terzetto di testa dei mercati di sbocco, cioè nell’ordine Stati Uniti, Cina, Hong Kong, con quest’ultima che sta ora risalendo abbastanza nettamente quanto a cifra dell’export elvetico. Segno positivo anche per i maggiori mercati europei, con l’Italia che procede con un buon passo e che conferma il suo decimo posto, rimanendo quindi nella top ten. Questi i numeri dei dieci mercati principali per il semestre: Stati Uniti 2 miliardi di franchi (+9,9%), Cina 1,39 miliardi (+25,4%), Hong Kong 1,25 miliardi (+28,8%), Giappone 886 milioni (+5,9%), Regno Unito 839 milioni (+7,8%), Singapore 834 milioni (+9,4%), Germania 686 milioni (+11,9%), Francia 646 milioni (+12,6%), Emirati Arabi 620 milioni (+14%), Italia 548 milioni (+17%).
I dati relativi al solo mese di giugno offrono lo stesso gruppo di mercati principali, con posizioni però parzialmente diverse alle spalle del terzetto di testa e con l’Italia che nel mese ha raggiunto l’ottavo posto. Queste le cifre della top ten in giugno: Stati Uniti 353 milioni di franchi (+8,8%), Cina 256 milioni (+9%), Hong Kong 210 milioni (+46,2%), Regno Unito 159 milioni (+5,6%), Singapore 158 milioni (+12,7%), Giappone 154 milioni (+10,1%), Francia 128 milioni (+13,9%), Italia 127 milioni ((+32,4%), Germania 125 milioni (+17,4%), Emirati Arabi 120 milioni (+21,1%).
Nel mese di giugno tutte le gamme di prodotto hanno registrato aumenti, con punte per la gamma media e per la gamma alta. L’export di orologi elvetici di gamma alta, con prezzo sopra i 3 mila franchi, è salito in valore del 15,5% rispetto a un anno prima; i segnatempo di gamma medio-alta, con prezzo tra i 500 e i 3 mila franchi, hanno archiviato un +8,1%; gli orologi di gamma media, con prezzo tra 200 e 500 franchi, hanno registrato un +18,7%; i segnatempo della gamma di base, con prezzo sotto i 200 franchi, hanno registrato nel mese un +9,9%.Il rallentamento economico internazionale e la forza del franco, che rende di fatto più cari i prodotti svizzeri, non hanno dunque sin qui impedito all’export di orologi rossocrociati di procedere con un passo sostenuto. L’industria elvetica dei segnatempo rappresenta oltre la metà del fatturato mondiale del settore ed è fortemente orientata all’export, quest’ultimo equivale infatti a oltre il 90% della sua produzione. I dati della Federazione dell’industria orologiera svizzera (Fh) fotografano ogni mese l’andamento delle esportazioni, fornendo un indicatore per il polo elvetico ma anche il settore più in generale. L’export di orologi svizzeri al giro di boa di metà 2023 ha superato molte aspettative di inizio anno. Mantenere questo passo nella seconda metà dell’anno è l’obiettivo e al tempo stesso la sfida per l’industria rosso crociata. (ilsole24ore)
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